Un volume edito da Libreria Editrice Vaticana – Dicastero per la Comunicazione a firma del noto biblista Antonio Pitta
Il testo raccoglie le meditazioni tenute dall’autore per i presbiteri della Curia romana nel corso dei tempi liturgici forti: Avvento, Quaresima e nel tempo di Pasqua. Filo conduttore delle riflessioni proposte è, come spiega il professor Pitta nella sua introduzione, «la conformazione tra Gesù Cristo e l’apostolo, ripercorrendo alcuni momenti salienti di tre lettere di San Paolo: Filippesi, 2 Corinzi e 1 Corinzi» (pag. 11).
La tematica scelta, una delle privilegiate della spiritualità cristiana, si inserisce in quella che viene definita “imitazione di Cristo”. Per introdursi all’interno dell’argomento e per comprendere a pieno il significato del concetto di “imitazione di Cristo” e di “sequela” sarà utile leggere la Prefazione all’Opera firmata dal Cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero, nella quale egli approfondisce il significato di discepolo e discepolato rendendo così di facile comprensione la lectio divina proposta dal Prof. Pitta anche ai lettori più curiosi.
La parola “discepolo” indica «il movimento della chiamata da parte di Gesù a condividere il progetto del Padre che egli è venuto a realizzare e definisce di conseguenza i tratti di quel gruppo di persone che, lasciato tutto, accolsero il suo invito e lo seguirono» (pag. 7). Questo termine evangelico sintetizza un elemento caratteristico della fede: «credere significa camminare dietro il Signore» (pag. 7). Con il termine “discepolato” invece si distingue una caratteristica imprescindibile «dell’esistenza sacerdotale» (pag. 7): la chiamata ad una vita di pietà. L’itinerario proposto passa attraverso la figura di Paolo di Tarso, colui che ha fatto dell’imitazione di Cristo il tema principale delle sue lettere, e il testo de Vangeli, nei quali vengono delineate «le relazioni tra Gesù di Nazareth e i discepoli secondo il modello della sequela o del discepolato, proprio di chi si pone dietro di lui» (pag. 13).
Paolo viceversa non ha seguito Gesù come gli apostoli e proprio per questo motivo sceglie il paradigma dell’imitazione. Il tema del «discepolato come imitazione di Cristo» (pag. 8) è presente anche all’interno degli Insegnamenti di Papa Francesco come uno dei punti principali del suo Magistero. A prima vista sequela e imitazione sono «due paradigmi alternativi perché seguire una persona in carne e ossa è diverso dall’imitarlo senza vederlo fisicamente» (pag. 111).
Tuttavia, sebbene diverse nei linguaggi, sequela e imitazione condividono la sostanza e l’essenza delle relazioni; sono due facce della stessa medaglia perché accomunate dalla relazione con Gesù Cristo attraverso l’azione dello Spirito Santo. «Fidarsi di Gesù per seguirlo è credere in lui per imitarlo; seguire le sue orme nel discepolato è rivestirsi di lui nella conformazione; restare con lui nella sequela è essere in lui nell’imitazione; abbandonarlo nella sequela è essere separato dal suo amore» (pag. 111).
Il testo proposto aiuterà ogni credente a cogliere l’invito di Cristo: seguirlo comporta un cambiamento di identità realizzato ad opera dello Spirito Santo. Rivestirsi di Cristo significa essere «rivestiti del suo Spirito che dall’interno raggiunge l’esterno in un continuo processo d’imitazione che termina soltanto nell’incontro con lui» (pag. 115).
Il volume, indirizzato a quanti intendono riscoprire la bellezza della vita come sequela, fa parte della nuova Collana Luce della Parola, pensata dall’Editrice per avvicinare i lettori alla Sacra Scrittura attraverso la bellezza dell’amore di Cristo.