“Visto che oggi tutti si sono profusi in commenti più o meno caramellosi sulla figura di Papa Luciani – e la cosa mi ha infastidito assai perché mistifica la forza interiore e culturale di quel Papa – riprendendo in sintesi alcune considerazioni di Giancarlo Zizola nel suo libro IL CONCLAVE ( per quel che ricordo, perché il libro l’ho prestato, e non è più tornato) in un capitolo dedicato GP I…sottolineo che :
– era intenzione di Luciani di semplificare ulteriormente l’apparato liturgico-papale secondo le novità espresse da alcuni vescovi prima delle fine del Concilio, nel Documento delle Catacombe.
– era intenzione di Luciani di abolire le Nunziature, dando piena autorità alle Conferenze Episcopali, mantenendo un rapporto più ravvicinato con i Presidenti di queste, come suoi Consiglieri, e con cui prendere decisioni concordi e condivise in ordine a qualsiasi problema attinente alla vita della chiesa. Concedendo alle stesse più autonomia decisionale su tematiche di inculturazione.
– era intenzione di Luciani di portar fuori lo IOR dal Vaticano, come una Banca qualsiasi, ponendola sotto normativa delle leggi italiane ed europee, essendo altresì a conoscenza dei grandi pastrocchi avvenuti nello IOR nel periodo gestito da Marcinkus, e dello tragica vicenda Calvi-Banco Ambrosiano.
– era intenzione di Luciani di avviare un processo di destrutturazione del Potere e della Ricchezza della chiesa, secondo il pensiero del grande Papa San Gregorio Magno : ” i Beni della chiesa sono proprietà dei poveri “.
Oltre ai sorrisi, alla affabilità, all’umiltà, alla semplicità…anche queste cose più importanti andavano evidenziate, per evitare dolciastre manfrine che mutilano la verità più completa. Vorrei ricordare anche qualche altro aspetto, ma non ho il testo con me. Di certo era già chiaro in Luciani il suo ruolo di Vescovo di Roma, meno di Papa universale”.