Il neopresidente della Cei annuncia entro il 18 novembre un report nazionale sui casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni e sulle attività di prevenzione e formazione
Quella che indica il cardinale è una «via italiana» alla prevenzione degli abusi. Una indagine che sarà, oltre che quantitativa, «perché i dati sono importanti», anche qualitativa. Perché, lo ripete più volte, c’è la volontà di non nascondere nulla e anche di fare un «accompagnamento per gli abusatori», tenendo sempre presente, al primo posto «la sofferenza delle vittime».
Tra gli altri temi, oltre al lavoro delle diocesi sul sinodo, «sono arrivati 205 report, sintesi di 50 mila gruppi», Zuppi parla del’impegno sulle due pandemie in corso e, in particolare, su quella della guerra in Ucraina insiste perché non si dimentichino gli altri conflitti di quella che il papa ha chiamato la terza guerra mondiale a pezzi. Non solo, riparte la richiesta perché il nostro Paese firmi il trattato Onu per la messa al bando delle armi nucleari. Infine i temi delle morti sul lavoro, della violenza sulle donne, dei giovani, sempre più afflitti da «malattie di relazione».