Non provare più una sana vergogna è il collasso della morale collettiva, ma persino di quella individuale, quella interna, quella psichica.

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La vergogna è un sentimento fondamentale. Vergogna viene da vere orgognam: temo l’esposizione. Oggi l’esposizione non la si teme più. E allora cosa succede: se io mi comporto in una modalità trasgressiva, bè che male c’è.
V
ado incontro ai desideri nascosti di ciascuno di noi e li espongo, perché son bravo. E allora a questo punto non sono più visibili con chiarezza i codici del bene e del male. C’era Kant che diceva che il bene e il male ognuno le sente naturalmente da sé, usava la parola sentimento.
Oggi non è più vero. Semplicemente se uno ha il coraggio anche di mostrarsi vizioso, se ha il coraggio anche di mostrarsi trasgressivo è un uomo di valore, almeno lui ha il coraggio, ha interpretato i sentimenti nascosti di ciascuno di noi.
Questo ormai significa, non dico il collasso della morale collettiva, ma persino di quella individuale, quella interna, quella psichica.
[Umberto Galimberti]