«Non sappiamo se le apparizioni siano vere, ma sappiamo che Dio e la Vergine ci sono. Il punto fondamentale resta la conversione, l’incontro con Dio, il cambiamento di vita e l’impegno di carità nella parrocchia». Padre Stefano Cecchin spiega le conclusioni del congresso dei mariologi svoltosi in Erzegovina a cui il settimanale Maria con te dedica la copertina e un ampio servizio nel numero in edicola
«È importante chiarire, innanzitutto, che questo congresso non riguardava l’autenticità delle apparizioni, ma aveva lo scopo di guardare a Medjugorje come luogo di incontro, pellegrinaggio, luogo di nuova evangelizzazione». Monsignor Aldo Cavalli, che papa Francesco ha nominato visitatore apostolico per la parrocchia di Medjugorje, ha affidato un documento a padre Cecchin che testimonia ufficialmente tutto questo: «Si tratta di un testo che non è ancora possibile divulgare, ma che presto daremo alle stampe. Quel che posso dire e riportare è, invece, la testimonianza diretta del visitatore. Che mi ha detto queste testuali parole: “Medjugorje è un luogo di grazia, qui agisce la grazia”».
Riguardo le apparizioni, «non sappiamo se siano vere», conclude padre Cecchin, «ma sappiamo che Dio e la Vergine ci sono. Il punto fondamentale resta la conversione, l’incontro con Dio, il cambiamento di vita e l’impegno di carità nella parrocchia. Lo stesso monsignor Cavalli in occasione del Congresso ha ribadito che a Medjugorje non c’è “il magico”, ma una vera conversione di vita: «Molte persone vanno, per esempio, a Fatima una volta sola. Mentre a Medjugorje ritornano. E questo accade anche grazie alla grande opera di evangelizzazione che la comunità parrocchiale, guidata dai francescani, porta avanti in maniera straordinaria».