Continua a tenere banco sui giornali e nei salotti televisivi la vicenda delle presunte apparizioni della Madonna a Trevignano Romano. Al centro del dibattito, oltre alla veridicità di tali apparizioni, l’attendibilità della sedicente veggente, Gisella Cardia, alla quale la Vergine Maria parlerebbe dal 2016, da quando una statua della Madonna di Medjugorje avrebbe iniziato a lacrimare sangue e acqua in casa sua. Sono nati un sito internet e una Onlus che raccoglie fondi a sostegno delle persone svantaggiate. Un pellegrinaggio con auto e pullman (acquistato da benefattori) il girno 3 di ogni mese attende il messaggio che la Madonna affiderebbe alla veggente. Nell’estate 2018 avevamo raggiunto anche noi via Campo delle Rose. Intorno alle 15, al termine della quarta decina del Rosario, nel silenzio generale, avevamo visto Gisella in estasi e, pochi minuti dopo, l’avevamo ascoltata riferire al microfono quanto la Madonna le avrebbe detto. Il giorno seguente avevamo contattato l’allora vescovo della Diocesi di Civita Castellana, monsignor Romano Rossi, per chiedere un parere sulla vicenda e un consiglio rispetto alla possibilità di raccontare quanto visto. Il prelato serafico ci aveva risposto: «Potreste parlarne se lavoraste per qualsiasi altro editore, ma a voi consiglio prudenza».
Così, abbiamo seguito il consiglio del vescovo che ci ha fatto riflettere sulla scarsa credibilità dei “fenomeni”, non parlandone fino a ora che Trevignano è diventata una telenovela mediatica in grado di creare confusione e smarrimento to con i suoi sempre nuovi particolari. Tra questi l’indiscrezione che la commissione diocesana, istituita da monsignor Stefano Salvi, succeduto a monsignor Rossi, sarebbe orientata a riconoscere il Constat de non supernaturalitate, cioè ad affermare che il fenomeno non è di origine soprannaturale. In Italia ci sarebbero circa un centinaio di mariofanie attualmente in corso. Non tutte hanno alle spalle una commissione di studio e questo perché spesso la Chiesa riconosce quasi sul nascere l’inattendibilità di apparizioni e veggenti. Il caso più eclatante è stato quello di Sveva Cardinale, nato uomo con il nome di Paolo Catanzaro, che diceva di vedere la Madonna in una chiesa sconsacrata nelle campagne di Brindisi. I suoi doni spirituali hanno attirato fedeli e donazioni e insospettito la Procura di Brindisi che, dopo aver scoperto un patrimonio di quattro milioni di euro, ha condannato nel 2018 per truffa Sveva a sei anni di carcere.
Sempre in Puglia, la diocesi di Oria ha giudicato non autentiche le apparizioni della Vergine dell’Eucarestia a Debora Marasco, mentre quella di Brindisi, lo scorso 8 dicembre, ha riconosciuto autentiche quelle al veggente Teodoro D’Amici, presso il santuario di Jaddico. In Calabria, nel 2015, l’allora arcivescovo di Catanzaro, monsignor Vincenzo Bertolone, ha dichiarato non soprannaturali le rivelazioni di suor Apollonia Kasay, Clotilde Fazio e Caterina Bortolotta. Delle prime due si sono perse le tracce, della Bortolotta rimane attivo il sito internet in cui sono consultabili i messaggi ricevuti dalla Madonna. Sempre in Calabria, a Quarantano, una frazione di Oppido Mamertina, dal 2014 la Vergine Maria apparirebbe ogni 13 del mese a Teresa Scopelliti. La Chiesa al momento non si è pronunciata e vigila sulla vicenda. Prudente è anche la Chiesa di Terni nei confronti di Pamela Roncetti, che ai piedi di un ciliegio della chiesa di Santa Maria dell’Oro dialogherebbe con Gesù e Maria dall’età di dodici anni. A Roma, nel quartiere Eur-Torrino ogni domenica decine di fedeli si ritrovano per pregare il rosario davanti all’effigie della Madonna dell’Albero.
Durante la preghiera vengono lette locuzioni ricevute dalla veggente non riconosciute tali da alcuna autorità ecclesiastica. Tutto è cominciato nel 2012, a seguito della prima presunta apparizione a Tina Fasanella, in cui Maria le preannunciò la caduta di un albero, che cadde realmente l’11 febbraio 2014. A pochi passi da questo luogo, inoltre, secondo la veggente, Gesù e Maria desiderano la costruzione del Tempio della misericordia. A ogni ritrovo, ai pellegrini accorsi vengono distribuite delle medagliette della Madonna dei miracoli, che, riprendendo il gesto di Madre Teresa, vengono gettate nel terreno dove, si augura Tina, sarà realizzato il progetto, grazie alla generosità di tante persone, alle quali fa appello.