LA SINODALITA’

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UN VACCINO PER LA CHIESA

Il Covid-19 ha svelato le fragilità e le incoerenze a livello personale, famigliare, istituzionale ai vari livelli, non esclusa la Chiesa.

Le varie nazioni si sono impegnate per individuare il virus e difendersi da esso; anche la specola di S. Pietro con il suo direttore, Bergoglio, dal suo laboratorio in S. Marta, ha elaborato il suo vaccino.

IL VACCINO DI BERGOGLIO

Il vaccino proposto da Papa Francesco è: la sinodalità. Sinodalità significa camminare insieme.

Questo stile si manifesta nella famiglia trinitaria dove Padre, Figlio e Spirito Santo camminano insieme in unità, comunione e fecondità.

Questo Dio unitrino ha scelto come famiglia umana il popolo di Israele. Cristo ha allargato il popolo di Israele a tutta la famiglia umana e ha detto ai suoi apostoli di annunciare la salvezza a tutte le genti.

Il Concilio Vaticano II ha richiamato che la Chiesa è prima di tutto mistero, che ha le sue radici nella famiglia trinitaria, ed è popolo di Dio che cammina insieme sotto la guida dello Spirito. Per questo camminare insieme, ascoltando la voce dello Spirito, è l’unico vaccino perché la Chiesa sia la Chiesa di Cristo.

IL VIRUS ECCLESIALE E LE VARIANTI

Cristo nell’ultima cena ha stabilito il Comandamento dell’Amore: amatevi come io vi ho amati, cioè senza misura, gratuitamente, sempre, a tutti partendo dai più poveri. Poi ha istituito l’Eucarestia e il sacerdozio. Il sacerdozio, vissuto da Cristo è servizio non potere, per cui non è ortodosso parlare, esprimersi: la mia Parrocchia, la mia Diocesi, la mia Chiesa. La Chiesa in ogni sua articolazione è proprietà di Cristo e i suoi Ministri, servi di poco conto, sono al servizio di essa in cammino con il popolo santo di Dio, del quale i ministri devono impregnarsi dell’odore del popolo di Dio e “ascoltarlo”, come ama dire Papa Francesco.

Le principali varianti del virus ecclesiale sono quando i ministri sacri diventano “funzionari del culto, imprenditori del Sacro, carrieristi, arrampicatori sociali, autoreferenziali, malati di protagonismo, bramosi di arricchirsi, affetti da ipocrisia, preoccupati di clericalizzare i laici, di salvare la faccia delle istituzioni più che di curarne la identità ed efficacia, preoccuparsi delle proprie cose più che di dare la vita per la Chiesa”.

GESTIONE DELLA TERAPIA

E’ importante anche stabilire il piano per la terapia del vaccino. Criterio base è partire dal basso “verso l’alto” e non viceversa dall’alto verso il basso, ignorando le richieste, i tempi e i modi del popolo santo di Dio, “fondamento di  verità” come dice  Paolo a Timoteo.

I primi a dover ripensare la sinodalità sono i Vescovi, e quindi i preti e i religiosi, come richiesto al Convegno di Firenze e ripetuto dal Papa nell’introdurre i lavori della Cei.  Il card. Bassetti, Presidente della Cei, ha accolto l’invito del Papa.

L’ Abate di Subiaco, Meacci, ha pregato con il Rosario perché i Vescovi vivano la sinodalità.

Il tempo di attuazione è: il primo anno dalla Parrocchia alla Diocesi, il secondo anno per la Nazione, il terzo anno Sinodo generale della Chiesa, convocato dal Papa.

QUALI LE PROSPETTIVE DEL VACCINO?

Come da ogni crisi, la Chiesa, ritornando alle origini e al Vangelo di Cristo, è sempre ringiovanita e più autentica, perché il suo Capo è Cristo risorto che ha vinto la morte e ogni ostacolo, e lo Spirito Santo è guida e vivifica la Chiesa in ogni suo membro e nell’intero popolo di Dio. Come il Concilio Vaticano II ha rinnovato la Chiesa, così anche il recupero e l’attuazione della sinodalità inaugurerà una nuova primavera per la Chiesa e per il mondo.

                                                                                  Michele Cipriani