La scienza non può più negare l’esistenza di Dio

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Parla Olivier Bonnassies, autore con Michel-Yves Bolloré di un best-seller internazionale che incrocia cosmologia, fisica, storia e teologia. Per dimostrare che non c’è contrasto tra fede e ragione
A volte per capire il senso di una storia, la radice di una ricerca, bisogna partire dalla fine. Nel nostro caso dall’ultima frase della pagina conclusiva di un libro, una parafrasi di san Paolo all’Areopago di Atene così come raccontato negli Atti degli apostoli: Dio ha creato l’essere umano perché lo cerchi. Ed è un viaggio iniziato all’alba del mondo, destinato a non finire mai. Un itinerario giocato sul filo dell’orgoglio dell’uomo e sulla sua presunzione di poter catturare con le proprie sole forze il mistero. Si pensi a quella che in certi periodi è parsa una vera guerra tra fede e ragione, all’indisponibilità da parte della scienza di riconoscere la possibilità di qualcosa o qualcuno che la oltrepassasse, impossibile da recintare. Per secoli le acquisizioni, soprattutto nel campo della fisica e della matematica, sono state orientate in un’unica direzione, cioè la capacità, comunque la possibilità, di spiegare l’universo senza la necessità di un Dio creatore.

Però il pendolo della storia ha cambiato orientamento, mettendo in fila, a partire dalla prima metà del XX secolo, scoperte che hanno avvalorato con forza l’ipotesi dell’esistenza di una causa intelligente originaria. A queste ricerche, e quindi alla possibilità di arrivare a Dio attraverso la ragione, è dedicato il libro cui si accennava all’inizio: Dio. La scienza, le prove. L’alba di una rivoluzione (Edizioni Sonda, 612 pagine, euro 24,90), saggio bestseller internazionale di cui sono autori l’ingegnere informatico Michel-Yves Bolloré docente all’Université Paris-Dauphine e l’imprenditore Olivier Bonnassies diplomato all’École Polytecnique di Parigi e laureato in teologia all’Institute Catholique, sempre della capitale francese. «Questo libro – spiega Bonnassies, 58 anni il prossimo 16 settembre – è un’indagine pensata per rispondere a un’unica domanda: “Esiste un Dio Creatore?”. E da un solo punto di vista, la razionalità. Per farlo mettiamo a disposizione del lettore, giudice di questa inchiesta, una dozzina di dossier tematici indipendenti per offrire un quadro il più possibile completo sull’argomento».

E dire che fino a vent’anni Bonnassies è stato ateo. «Ho studiato scienze e ho frequentato l’École Polytechnique, dove ho creato la mia prima azienda. Con il mio partner abbiamo iniziato a divertirci, a guadagnare soldi, ad avere “successo”, ma presto mi sono reso conto che queste cose non mi davano la felicità. Ho cominciato a farmi domande sul senso della vita: da dove veniamo? Dove andiamo? Qual è il significato? Ero convinto che non ci fossero risposte, perché altrimenti tutti le avrebbero trovate e me lo avrebbero rivelate, così ho iniziato a cercare, ma senza molte speranze. Per caso mi sono imbattuto in alcuni libri che sostenevano l’esistenza di forti ragioni razionali per credere in Dio e in Gesù, e sono rimasto sorpreso nello scoprire che queste motivazioni erano estremamente solide se si era disposti a indagare. Oggi sono felice di vedere che la stessa sorpresa è stata condivisa dai lettori del libro».

Alla base di questo cambiamento di prospettiva ci sono alcune conquiste scientifiche fondamentali. «Tre cose: in primo luogo, ora sappiamo con certezza che l’universo è composto da tempo, spazio e materia indissolubilmente legati; in secondo luogo, che sicuramente ha avuto un inizio assoluto; e in terzo luogo, che è straordinariamente regolato in tutti i suoi aspetti per consentire la vita complessa. Queste tre scoperte hanno enormi implicazioni, perché se il tempo, lo spazio e la materia, intimamente legati, hanno avuto un inizio, è perché la causa all’origine per definizione trascende il nostro universo, cioè è non spaziale, non temporale e non materiale, visto che ha avuto il potere di creare tutto ciò che esiste, e che lo ha anche regolato in modo che i quark e gli atomi potessero essere stabili con valori molto precisi (senza i quali non sarebbe possibile alcuna evoluzione complessa), che le stelle potessero bruciare per 10 miliardi di anni e che si potesse sviluppare la vita complessa. Con questi importantissimi e semplicissimi risultati, la scienza ci fornisce l’esatta definizione di ciò che tutte le filosofie e tutte le religioni classiche indicano come Dio, cioè un essere trascendente, esterno all’universo, che lo ha creato affinché un giorno potessero emergere la vita complessa e gli esseri umani».

Tra i temi che il libro presenta come fondamentali c’è Gesù, risulta imprescindibile la domanda su chi possa essere stato. «Gesù – prosegue Bonnassies -, un semplice falegname venuto da Nazareth, che ha parlato per tre anni e poi è morto, ha lasciato un segno nell’umanità come nessun altro e ha spaccato la storia in due. Si tratta di una “anomalia” nella storia che è molto difficile da spiegare in modo naturale. Ma la scoperta di cause soprannaturali necessarie è un altro modo per dimostrare che non è possibile che non ci sia altro che l’universo materiale». In sintesi, possiamo dire che il libro mette in evidenza il modo in cui le più recenti conquiste scientifiche, in particolare nel campo della fisica, postulano l’esistenza di un Dio creatore. «Sì, però presentando in modo ben documentato i dodici dossier indipendenti. Vogliamo che i lettori si facciano un’idea propria. E questo senza nascondere, la nostra conclusione: il materialismo è diventato una credenza irrazionale. Non è più sostenibile».