«Il prete di domani sarà un uomo con una professione quasi ingiustificabile da una visuale profana, perché il suo successo più autentico scomparirà sempre nel mistero di Dio.
Non sarà più lo psicoterapeuta vestito con il costume ormai fuori moda del mago.
Parlerà sottovoce, non penserà di poter illuminare con dispute patetiche l’oscurità che grava sulla vita o di spezzare lo stato di assedio in cui si trova la fede.
Con calma lascerà che Dio vinca dove lui personalmente risulta sconfitto, vedrà operare la grazia di Dio anche quando non riuscirà più ad offrirla all’uomo con la propria parola e con il sacramento in forme per l’uomo accettabili.
Non misurerà la potenza della grazia sul numero di coloro che si accostano al sacramento della penitenza (confessione) e tuttavia saprà di essere tutto preso dal servizio e dalla missione affidatagli da Dio, anche quando è convinto che la misericordia divina può agire anche senza di lui.
Insomma: il sacerdote di domani sarà l’uomo dal cuore trafitto e solo da questa ferita sgorgherà l’efficacia della sua missione.» (K. Rahner, L’uomo dal cuore trafitto)