Il decreto congiunto della Congregazione per la Dottrina della fede, della Congregazione per il clero e del Dicastero dei laici, famiglia e vita, che sopprime il Movimento Apostolico, nato a Catanzaro il 3 Novembre 1979

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Una decisione storica della Santa Sede scioglie un movimento al quale appartengono diversi sacerdoti dell’arcidiocesi di Catanzaro, un movimento da tempo al centro di polemiche e accuse sul quale era stata aperta un’indagine condotta da un visitatore apostolico inviato dal 

Il decreto congiunto della Congregazione per la Dottrina della fede, della Congregazione per il clero e del Dicastero dei laici, famiglia e vita, che sopprime il Movimento Apostolico, nato a Catanzaro il 3 Novembre 1979, su impulso di Maria Marino, la presunta veggente, è stato approvato lo scorso 27 maggio da papa Francesco nel corso di una udienza concessa al prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Luis Francisco Ladaria che ha firmato l’atto assieme al cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero e dal cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita.

La notizia è stata diffusa questa mattina dall’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone nel corso di un’assemblea straordinaria convocata nella Basilica dell’Immacolata. La visita apostolica che ha preceduto la severa misura, con pochi precedenti nella storia recente della Chiesa, si è svolta dall’ottobre 2020 allo scorso aprile e oggi è stata comunicato il verdetto finale e la conseguente soppressione del Movimento sulla base delle testimonianze raccolte e dei fatti accertati. Circa le ragioni della visita apostolica si legge sul documento che essa era stata decisa «a seguito di numerose criticità segnalate nel corso degli anni e relative a questioni di carattere dottrinale e disciplinare, in particolare, circa l’origine delle presunte rivelazioni alla fondatrice e la profonda divisione intraecclesiale, specialmente nel clero diocesano, generato dall’appartenenza a tale movimento».

Il movimento, di cui è stata riscontrata «la non originalità del carisma di fondazione e la superficialità dottrinale che ne caratterizza i testi, la formazione e la predicazione»  giuridicamente si configurava in un’Associazione privata di fedeli riconosciuta con decreto arcivescovile nella diocesi di Catanzaro-Squillace il 18 gennaio 2001. Tra i motivi del provvedimento di soppressione le “presunte rivelazioni che hanno originato il Movimento Apostolico attraverso la fondatrice, Maria Marino, da “ritenersi non di origine soprannaturale” (è stato formalmente stabilito dall’atto il constat de non supernaturalitate). Il decreto stabilisce inoltre che «un sacerdote incardinato nella diocesi di Catanzaro-Squillace possa essere incardinato validamente in un’altra chiesa particolare» solo se riceve «autorizzazione dalla Congregazione per il Clero alla quale è tenuto a presentare domanda tramite il proprio ordinario».

Il decreto abolisce anche l’Associazione pubblica di fedeli “Maria Madre della Redenzione”, già Istituto secolare ugualmente denominato, eretto come da Decreto dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace nel 2016. L’atto stabilisce infine che «i beni del Movimento siano devoluti per scopi benefici come da statuto definiti di comune accordo dall’arcivescovo pro tempore di Catanzaro e da monsignor Sanna, «nel rispetto della giustizia e della volontà dei donatori».

La  Santa Sede affida proprio a monsignor Ignazio Sanna, arcivescovo emerito di Oristano, Delegato della Sede Apostolica, ieri ricevuto da papa Francesco, «il mandato di portare a esecuzione quanto disposto dal presente Decreto». Richiamando allo spirito di obbedienza ecclesiale nell’accettare la decisione tutti i presenti monsignor Bertolone ha rammentato che ciò che di buono è stato compiuto all’interno del Movimento «non andrà comunque perduto». «Nei suoi quarant’anni di esistenza il Movimento Apostolico – si legge nel Decreto – è cresciuto, ha trovato adesioni tra i fedeli laici, ha visto nascere vocazioni» ma anche difficoltà e contrasti». La sua finalità, secondo lo Statuto, è «il ricordo della Parola di Dio con l’evangelizzazione e la catechesi, la forte saldatura tra fede e vita per i propri Membri, l’animazione apostolica delle Parrocchie, specialmente quelle dove c’è più bisogno». Attualmente – come si legge sul sito – il Movimento Apostolico è diffuso in buona parte delle regioni italiane; è stato accolto anche in Svizzera, Germania, Repubblica del Congo, Camerun, Madagascar, India, Benin, Ecuador ed era in via di formazione in altri Stati.

IL DECRETO