Ravviva il dono di Dio che è in te (2Tm 1,6) è il tema del “Convegno internazionale per la formazione permanente dei sacerdoti” che si apre oggi, martedì 6 febbraio, in Vaticano, per concludersi il 10. L’iniziativa è promossa dal Dicastero per il Clero, in collaborazione con il Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per la prima Evangelizzazione e le nuove Chiese particolari, e con il Dicastero per le Chiese Orientali. L’obiettivo è avviare un processo condiviso con tutte le Chiese locali per rafforzare l’accompagnamento dei sacerdoti.
Il convegno vedrà la partecipazione attiva di tutti i partecipanti, esperti e incaricati della formazione, ogni sessione di lavoro prevede infatti, oltre all’ascolto delle relazioni, la suddivisione in gruppi linguistici per lo scambio, nello stile sinodale, di esperienze e di riflessioni sulle tematiche proposte. Le conclusioni dell’incontro, sabato 10 febbraio, saranno illustrate dai prefetti dei tre Dicasteri coinvolti e, a seguire, il cardinale Lazzaro You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero, presiederà la concelebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro. A Vatican News-Radio Vaticana, il porporato parla del convegno e della necessità di rispondere alle esigenze dei sacerdoti in un contesto socio-culturale e di fede non facile.
Eminenza, può dirci come è nata l’iniziativa di questo convegno e anche qual è il suo scopo?
Guardando i sacerdoti nel mondo di oggi si capisce che loro hanno bisogno di sostegno. Anche San Paolo nella sua Lettera scrive che in quel momento Timoteo era un po’ scoraggiato, perciò lui sente di dover ravvivare il dono di Dio in lui e gli dice: “Ravviva il dono di Dio che è in te”. Perché la bellezza di essere discepoli oggi non viene improvvisamente, ma ci vuole sempre uno sviluppo, un’educazione, una formazione integrale, comunitaria e missionaria. E i sacerdoti chiedono continuamente la formazione e anche l’accompagnamento, cosicché loro possano sempre vivere gioiosi e felici. E questo è quello che noi vogliamo.
Eminenza, questo convegno ha come punto di partenza il sondaggio, inviato a tutte le Conferenze episcopali nei mesi scorsi, sulla Ratio Fundamentalis Institutionis sacerdotalis, il documento sulla formazione dei sacerdoti del 2016. Quali sono stati i risultati di questo sondaggio? Quale la realtà della formazione permanente dei sacerdoti emersa da questa consultazione?
Ci sono arrivate circa 800 risposte da tutto il mondo. Attraverso queste si può vedere anche la bellezza, le buone pratiche, le buone testimonianze che ci sono, ma anche quello che manca: ci vuole una migliore formazione e perciò questo per noi è un passo importantissimo e i nostri Dicasteri, insieme ai consultori e agli esperti, stiamo lavorando concretamente proprio su questo. Abbiamo preparato il programma di questi giorni in modo che non rimaniamo nel vago, ma andiamo nel concreto attraverso tante buone pratiche, cioè testimonianze meravigliose, che servono molto. E poi inaugureremo un sito web del Dicastero per Clero così da realizzare una rete mondiale, in modo da poterci aiutare l’un l’altro e insieme andare avanti.
Io vedo che tanti sacerdoti lamentano la solitudine e anche che il mondo di oggi è molto secolarizzato. In questo contesto per andare avanti ci vuole una cura reciproca sia se si è anziani, sia se si è giovani e così si diventa dono gli uni per gli altri. Perciò vivere una realtà di casa, di famiglia fra i sacerdoti, questo aiuterà alla cura reciproca e questo darà anche testimonianza all’esterno. Questo significa per noi una Chiesa sinodale: andare tutti insieme, lavorare insieme, servire insieme.
Questo stile sinodale sarà vissuto anche durante il Convegno. Ci può spiegare quale metodologia verrà utilizzata per coinvolgere tutti i sacerdoti?
Nel programma avremo momenti di preghiera, un’ introduzione con un bel messaggio del Santo Padre. Anche momenti di riflessione con buoni relatori, poi formeremo dei piccoli gruppi di sette, otto persone per condividere le nostre esperienze, perciò questo convegno sarà molto partecipato perché nel mondo siamo tanto diversi. Anche gli esperti a livello nazionale e diocesano condivideranno le loro esperienze, tutto questo lo pubblicheremo poi sul nostro sito e sarà molto utile per il futuro, per camminare insieme. Abbiamo molte aspettative su questo.
Noi aspettiamo circa 1.000 partecipanti da più di 60 Paesi, certamente la maggioranza saranno sacerdoti, ma anche laici, anche donne, che ci aiutano nella formazione permanente e nell’accompagnamento dei sacerdoti. Il Papa è sempre la nostra guida e ci darà un messaggio forte su come andare avanti, quindi un messaggio da mettere in pratica. Tramite questo convegno io spero che noi capiremo dove siamo, quale strada prendere, quale Chiesa, quale sacerdote, quale formazione dobbiamo realizzare e con questa anima andremo avanti. I sacerdoti porteranno nel mondo tanta gioia e così la Chiesa diventerà sempre più felice, più coraggiosa, andrà più va avanti con la sua testimonianza concreta. Noi cercheremo di fare il meglio possibile e chiedo alle persone di pregare per i sacerdoti, anche per dare loro coraggio.