Il cardinal Baldo Reina su De Gasperi: “Politico credibile e coerente, esempio per l’oggi”

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Chiusa la fase diocesana per la canonizzazione di Alcide De Gasperi. “Oggi c’è bisogno di politici come lui a servizio del Paese”, spiega il cardinal vicario

«De Gasperi esercitò la politica con senso di giustizia e rettitudine. Non cercò mai il potere per interesse personale, ma lo intese come servizio alla nazione. La sua attenzione ai più deboli e il suo impegno per il bene comune dimostrano come la carità cristiana non fosse per lui un principio astratto, ma una virtù concreta da incarnare nella vita politica». Il cardinale Baldassare Reina, nel chiudere la fase diocesana del processo per la canonizzazione dello statista democristiano si augura che «la Chiesa voglia riconoscere l’eroicità delle virtù di Alcide De Gasperi. In un momento storico in cui si avverte la necessità di leader credibili e coerenti, la figura del Servo di Dio De Gasperi emerge come un modello attuale, capace di offrire insegnamenti validi per le persone impegnate in politica e nel sociale. La sua eredità spirituale e politica continua a essere un faro per le future generazioni, dimostrando che l’integrità, la dedizione e il senso del dovere possono lasciare un segno indelebile nella storia di un Paese».

L’Inchiesta diocesana era stata avviata inizialmente presso il Tribunale ecclesiastico dell’Arcidiocesi di Trento. Il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, dopo aver ottenuto l’assenso sia dell’arcivescovo di Trento, sia del cardinale vicario del Santo Padre per la diocesi di Roma, ha trasmesso il rescritto, concedendo il trasferimento della competenza del foro alla diocesi di Roma. Adesso il postulatore della causa, Paolo Vilotta trasmetterà gli atti processuali  allo stesso Dicastero delle Cause dei Santi.

«Nato il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino, in un Trentino ancora sotto il dominio Austro-ungarico», ha ricordato il cardinal Reina, «Alcide De Gasperi crebbe in un contesto culturale bilingue, che influenzò la sua formazione e la sua apertura internazionale.  Dopo essersi laureato in Filologia Moderna all’Università di Vienna, il giovane De Gasperi si dedicò all’attività giornalistica e politica, collaborando con il quotidiano “Il Trentino”, impegnandosi nella difesa degli interessi della comunità italiana all’interno dell’Impero Austro-ungarico. Nel 1911 venne eletto deputato al Parlamento di Vienna, dove si distinse per le sue battaglie a favore dell’autonomia amministrativa e culturale del Trentino. Con la fine della Prima Guerra Mondiale e l’annessione della sua terra all’Italia, De Gasperi si trovò a dover ridefinire il proprio ruolo politico all’interno di un nuovo contesto nazionale, con il Partito Popolare Italiano e si batté per il riconoscimento della partecipazione politica dei cattolici e per una visione dello Stato basata sul pluralismo e sulla giustizia sociale. Con l’avvento del fascismo, il Partito Popolare venne sciolto e De Gasperi fu perseguitato dal regime. Arrestato nel 1927 e condannato a quattro anni di reclusione, venne poi graziato, ma visse per anni in condizioni di precarietà economica, trovando rifugio nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Durante questo periodo, affinò le sue riflessioni politiche e sociali, gettando le basi per la rinascita del cattolicesimo politico nel secondo dopoguerra. Dopo la caduta del fascismo, divenne uno dei principali protagonisti della fondazione della Democrazia Cristiana, partito che avrebbe guidato l’Italia per decenni. Nel 1945 fu nominato Presidente del Consiglio dei Ministri e guidò il paese nei cruciali anni della ricostruzione e dell’avvio del processo democratico. Durante il suo governo, l’Italia aderì al Piano Marshall; entrò nelle istituzioni europee nascenti e consolidò il sistema democratico, ponendo le basi per il boom economico degli anni successivi».

Oggi, ha sottolineato il porporato, «in un contesto di crisi della politica e delle istituzioni, il suo esempio offre spunti importanti per il dibattito contemporaneo. Uno degli aspetti più rilevanti della sua azione politica è la costruzione dell’Europa unita. De Gasperi fu tra i primi a comprendere che la cooperazione tra gli Stati europei fosse la chiave per garantire pace e stabilità. Il suo contributo al progetto europeo è oggi più attuale che mai, in un momento storico in cui l’integrazione europea affronta sfide complesse e in cui il rischio di frammentazione è sempre presente. Anche la sua idea di politica basata sul dialogo tra le diverse forze sociali e politiche rimane un modello di riferimento. In un’epoca segnata dalla polarizzazione e dal populismo, il metodo di De Gasperi, fondato sul confronto costruttivo e sulla ricerca di soluzioni condivise, appare come un approccio necessario per ricostruire la fiducia nelle istituzioni».

E ancora ha sottolineato che «il Servo di Dio è ricordato non solo come un grande statista, ma soprattutto come un uomo di profonda fede in Dio e rettitudine morale. La sua vita è stata segnata da difficoltà e prove, ma ha sempre affrontato ogni ostacolo con spirito di servizio e una visione cristiana del bene comune; non ha mai perso la fiducia nella Divina Provvidenza e la determinazione nel perseguire la giustizia. Il suo impegno politico non era mosso da ambizioni personali, ma da una sincera vocazione a servire il prossimo, tanto che la sua azione è stata definita ”profetica, sacerdotale e regale” nella missione di costruire un futuro migliore per la società. La figura del Servo di Dio continua a essere di straordinaria attualità: il suo contributo alla costruzione della democrazia italiana, il suo ruolo nell’integrazione europea e il suo modello di leadership politica offrono spunti di riflessione per affrontare le sfide del presente. In un contesto di crisi della rappresentanza politica, il suo esempio invita a riscoprire il valore del servizio pubblico, della competenza e della responsabilità. Il suo pensiero e la sua azione politica non appartengono solo alla storia, ma costituiscono una risorsa per il futuro, un punto di riferimento per chiunque voglia impegnarsi per il bene comune con serietà e dedizione. Chi lo ha conosciuto direttamente lo descrive come un uomo umile e riservato, ma capace di trasmettere con l’esempio di vita una profonda spiritualità».