…Ef 5 16-17: “i tempi sono cattivi, non siate perciò sconsiderati” cfr. anche Ef 6, 12= Il contesto nel quale si pone l’annuncio biblico della salvezza è molto grave: vi troviamo una descrizione realistica della sofferenza e del male. Mali fisici, psichici, sociali, soprattutto il peccato (cfr. Sl 88; 55; Is 57-58. 59,2; Rm 7. Per capire la portata del peccato dobbiamo lasciarci illuminare dalla Parola; è nominato in tutta la Bibbia dalla Genesi all’Apocalisse; è presente in ogni uomo, è parassita del bene: più c’è il bene e più il male s‘infiltra (il diavolo è presentato nella Bibbia come ingannatore, tentatore), è da contrastare ogni giorno (i dardi del maligno dai quali difendersi). Meditiamo:
All’origine di tutti i mali e di tutte le varie crisi c’è sempre “satana” menzognero, divisore, ingannatore…
- 1Gv 5, 19: “tutto il mondo sta in potere del maligno”
- Ap 12, 9: “il diavolo è seduttore di tutta la terra abitata”
- Lc 22, 31-34: “Simone, Simone, ecco: satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano, ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno; e tu una volta convertito, conferma i tuoi fratelli…”
- 2Cor 12,7-10: “Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 8A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».
Molti ridono (anche alcuni preti) all’idea che questo mondo sia in molta parte governato da satana. E la loro incredulità non dovrebbe sorprendere visto che la Parola di Dio stessa ci dice che “satana si veste da angelo di luce” (2Cor 11,14), mentre in realtà, come sappiamo, se non preghiamo, se non vigiliamo, se non indossiamo l’armatura di Dio (e se non curiamo che la indossino anche i fedeli), “il diavolo, dato che come leone ruggente ci gira attorno, cercando chi divorare” (1Pt 5,8), ci vince…
A satana fa un baffo le nostre formali e fredde preghiere: ci impedisce di raggiungere la profondità di un incontro mistico liberante con il Signore. C’è un abisso tra l’esperienza profonda di fede e di comunione con il Signore necessaria per risultare apostoli fecondi, vissuta e inculcata da Paolo e dai santi pastori d’anime, e quella manifestata dalla maggior parte dei cristiani e anche di noi presbiteri. Alle profondità di satana, bisogna contrapporre le profondità straordinarie di Dio: accogliere con fede la grazia salvifica di Cristo, sotto la protezione di Maria, animati dallo Spirito…
Alla luce della Parola di Dio sempre illuminante e da queste realistiche considerazioni ribadite da vari esperti, possiamo comprendere in modo più convincente la teologia di Paolo in Ef 6,10-20. Abbiamo modo di ravvivare più profondamente la consapevolezza che non sono sufficienti le nostre capacità naturali, la nostra intelligenza, l’apprezzamento di tante persone, i titoli di studio che abbiamo acquisito, i nostri vari progetti pastorali (pur importanti) per resistere al maligno, per risultare fedeli al ministero affidatoci, per perseverare nel bene, per risultare strumenti docili nelle mani di Dio, per continuare a manifestare la sua sapienza che è quella delle Beatitudini, della Croce.