DON GIULIANO BONAZELLI
(n. a Saltara (PU) il 02/11/1936 + a Pesaro l’11/09/2021)
Don Giuliano Bonazelli era Nato a Saltara il 2 novembre 1936. Era stato ordinato presbitero nel 1963. Aveva svolto la sua prima attività pastorale a Mondavio.
Il 1967 è l’anno dell’arrivo nella parrocchia di Lucrezia. Sarà quindi nominato parroco, il terzo della giovane parrocchia istituita nel 1910. Svolgerà il servizio pastorale presso questa parrocchia di Lucrezia per 41 anni con coerenza, impegno e straordinaria intraprendenza pastorale: dal 1967 al 2008.
Se la figura amatissima del parroco prima di lui, don Ettore Carboni (parroco dal 1940), va ricordata per aver guidato e sostenuto la comunità negli anni della guerra e nel difficile periodo successivo, quella di Don Giuliano si caratterizza per aver costituito una “parrocchia al passo con i tempi” seguendo i dettami del Concilio Vaticano II.
Un grande valore aggiunto, riconosciuto da tanti preti e da lui stesso (profondamente grato al Beato Fondatore, fondatore dell’Istituto e della Famiglia Paolina), è stata la sua appartenenza all’Istituto Gesù Sacerdote. Professando i Consigli Evangelici nell’IGS con la spiritualità paolina che mette a fondamento della vita e del ministero apostolico Cristo Parola ed eucarestia e la mistica apostolica di Paolo, ha avuto modo di sperimentare straordinaria fecondità pastorale e pace profonda e duratura, anche negli ultimi anni della sua vita, particolarmente sofferti per particolari e gravi motivi di salute.
Dall’Istituto Gesù Sacerdote, legato alla Società San Paolo che è chiamata a svolgere la missione peculiare di evangelizzare con i mezzi più celeri ed efficaci, è stato stimolato a valorizzare, tra i tanti aspetti della vita parrocchiale quello delle comunicazioni sociali. E’ stato, veramente, un elemento distintivo del suo mandato di parroco a Lucrezia: l’attività del cinema parrocchiale “Uno più”, l’attività teatrale, l’attenzione alla diffusione della stampa cattolica; e soprattutto l’aver creato negli anni in parrocchia un centro stampa con una moderna macchina “offset” che nessuna parrocchia del territorio poteva vantare.
E’ molto importante e significativo evidenziare come don Giuliano, nello svolgere con impegno e vigilanza il suo ministero pastorale ha anche tenuto molto presente, ha fatto pregare e ha favorito tante vocazioni sacerdotali e religiose: decine di vocazioni per la Diocesi, le varie Congregazioni della Famiglia Paolina, altre Congregazioni.
Senza dimenticare che, oltre quattro decenni di attività pastorale, hanno lasciato diversi segni e tanti ricordi nella memoria di ciascun parrocchiano. Ognuno avrà i suoi più cari: chi i campi scuola in montagna, chi le rappresentazioni teatrali sacre o le commedie comiche di cui don Giuliano è stato regista (con lo pseudonimo ‘Giuliano Del Prete’) chi l’aiuto nel proprio personale cammino religioso o in un momento di difficoltà.
Sicuramente diverse generazioni di studenti lo hanno incrociato nella loro attività didattica, perché don Giuliano è stato per tanti anni docente di religione nella Scuola Media “Marco Polo di Lucrezia”. Chi può dimenticare la visione nella mitica “Sala Ragazzi” (ridotto del cinema Uno Più” in cui la Bibbia veniva spiegata agli studenti attraverso i video come ad esempio il Gesù di Nazareth di Zeffirelli).
Mille ricordi saltano alla mente per molti parrocchiani che lo hanno conosciuto: la sua brillante ideazione della Giostra dei Quartieri per creare un’occasione di conoscenza e aggregazione fra le famiglie di una parrocchia che negli anni è andata sempre più crescendo in numero di persone ma con una realtà sociale fatta di pochissimi servizi per i cittadini; oppure la fondazione dell’oratorio parrocchiale “L’incontro”, primo capitolo di quello che poi in tempi recenti si è trasformato nel centro “Gp2” oppure l’incentivazione all’attività associativa non solo ti tipo religioso come l’Azione Cattolica ma anche sportiva, come la società di pallavolo Apav la cui nascita è legata proprio a lui, o di volontariato come l’Avulss che ancora oggi opera nel territorio.
Il giornalista dal quale ho tratto parecchie informazioni che sto evidenziando, ha voluto ricordare don Giuliano attraverso due momenti.
In questo periodo in cui quotidianamente si parla e si dibatte sulla questione dei migranti e della loro accoglienza ci piace ricordare questa figura di prete che, come esorta anche oggi Papa Francesco, non aveva esitato ad accogliere in casa dei migranti. Nello specifico una famiglia del Vietnam negli anni ’80 e, in anni più recenti, due migranti albanesi.
Il secondo aspetto è più personale. In fondo, il primo embrione di questa piccola redazione del giornale si può dire essere cresciuto proprio in quel “laboratorio di comunicazione sociale” che don Giuliano ha promosso nella sua parrocchia di Lucrezia.
Parole d’affetto per don Giuliano esprime don Mirco Ambrosini IGS, parroco di Orciano: “Lo ricordo per il bene che ha sempre fatto e per avermi accompagnato nel mio cammino vocazionale”. In particolare don Mirco rammenta il momento il cui, giovedì scorso, ha amministrato a don Giuliano il sacramento dell’unzione: “Per me è stato molto commovente”.