Nato ad Arcidosso (GR) il 7.10.1923 – morto a Cinigiano (GR) l’8.03.2015.
“…Il nostro Dio non è il «Dio dei morti», ma dei vivi, cioè di tutti gli uomini; di quelli ancora in pellegrinaggio e in ricerca sulla terra, e di quelli in attesa della risurrezione. Il comune punto di riferimento è la persona stessa di Gesù, Figlio di Dio, pane vivo disceso dal cielo. La fede nella risurrezione è la scommessa del cristiano contro la morte. L’Eucaristia è la forza che rende possibile vincerla.
Con questi sentimenti di fede e di speranza che noi salutiamo il nostro fratello Don Gino Ferrari, riconoscenti a Dio del dono della sua vita al servizio della nostra Chiesa che ha amato fedelmente sino all’ultimo.
Sacerdote ordinato il 12 marzo 1949, ha svolto quasi 60 anni di ministero nella parrocchia di Castiglioncello Bandini, che poi ha aggregato Porrona e Santa Rita: piccole comunità che ha servito con zelo pastorale e con una semplicità di rapporti umani che lo hanno fatto amare da tutti i fedeli.
Solo ad 84 anni, per gravi motivi di salute si è dovuto ritirare dal ministero, continuandolo in anni di tanta sofferenza sempre sostenuta ed offerta con pazienza e con fede, facendo sua l’esperienza di fede apostolica di san Paolo: “non mi vergogno delle catene che sopporto per Cristo”.
Per questo è doveroso ricordare la dedizione instancabile della sua carissima sorella Ilia che gli è stata vicina, fedelmente ed amorevolmente, sino all’ultimo; e di questo dono la ringraziamo con affetto, nella certezza che, a sua consolazione e forza, possa continuare a sentirlo vicino nella preghiera. Sentimenti diretti pure a tutti coloro che lo hanno conosciuto ed amato questo “prete buono e santo”, come parroco e poi qui a Cinigiano.
Sono anche grato per la presenza con noi di Don Emilio Cicconi, Delegato nazionale dell’Istituto Gesù Sacerdote al quale Don Gino apparteneva. Nella sua vita di sacerdote don Gino ha sempre manifestato vivissima gratitudine per la carica spirituale e pastorale che la consacrazione e il carisma dell’Istituto gli faceva sperimentare. Finché la salute lo ha assistito ha partecipato con fedeltà ai Ritiri e ai Corsi di Esercizi programmati dall’IGS, ricavandone profondo beneficio spirituale e apostolico.
Concludo rilevando come oramai, nei 14 anni del mio episcopato, sono 47 i Sacerdoti Defunti, mentre abbiamo avuto solo 10 nuovi sacerdoti: questo ci fa comprendere come siamo dinanzi ad un sofferto cambiamento epocale che dobbiamo affrontare con coraggio, individuando cosa il Signore ci richiede per un servizio adeguato al Popolo di Dio, che dobbiamo aiutare nel farsi coinvolgere direttamente nell’animazione spirituale delle piccole Comunità, che si sentono private dolorosamente di una continua presenza alla quale erano abituate.
Carissimo fratello nostro don Gino: che il Signore ti accolga tra i suoi Santi. Continua ad intercedere per noi soprattutto perché il Signore mandi “operai alla sua messe”, concedendo a noi la capacità di riconoscerli e di valorizzarli come Lui ci sta chiedendo. Riposa in pace!…” (dall’Omelia del Vescovo mons. Antonio Boncristiani)