“Don Chisciotte della Mancia”: messaggio del libro molto attuale perché contesta le varie ingiustizie e prevaricazioni del prepotenti del mondo di oggi…

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Chi ha letto questa straordinaria opera sa bene che Cervantes ci ricorda valori universali, purtroppo sempre più dimenticati, come la fedeltà, la cortesia, l’onestà e la ricerca della giustizia sociale. Nonostante le avversità, Don Chisciotte ci insegna l’importanza di avere sogni, anche quando sembrano impossibili o ci fanno sembrare folli agli occhi degli altri.
Accanto alla saggezza popolare incarnata dalla figura di Sancho Panza, le riflessioni di Don Chisciotte su valori, virtù e difetti umani – come la libertà, la giustizia, l’onore, la solidarietà e l’amore – rappresentano autentiche lezioni di vita, ancora estremamente attuali.
Tra le numerose citazioni che si possono trarre da Don Chisciotte della Mancia, ecco alcune delle più rappresentative del sistema di valori che Cervantes trasmette attraverso il “Cavaliere dalla Triste Figura”:
Gli obiettivi nobili nella vita
“Alcuni percorrono l’ampio campo dell’ambizione superba, altri quello della servile e vile adulazione, altri ancora quello dell’ingannevole ipocrisia, e alcuni quello della vera religione; ma io, guidato dalla mia stella, percorro il sentiero stretto della cavalleria errante, per il cui esercizio disprezzo la ricchezza, ma non l’onore. Le mie intenzioni sono sempre rivolte a fini nobili: fare il bene a tutti e il male a nessuno.”
Capitolo XXXII
La libertà
“La libertà, Sancho, è uno dei più preziosi doni che il cielo abbia concesso agli uomini; non esiste tesoro sulla terra o nei mari che possa eguagliarla. Per la libertà, così come per l’onore, si può e si deve rischiare la vita, mentre la schiavitù è il male più grande che possa colpire gli uomini.”
Capitolo LVIII
La virtù
“Ascolta, Sancho: se segui la strada della virtù e ti impegni in azioni virtuose, non avrai motivo di invidiare coloro che hanno principi o signori come antenati. Il sangue si eredita, ma la virtù si conquista, e la virtù vale da sola ciò che il sangue non può valere.”
Capitolo XLII
La bellezza
“Sappi, Sancho – rispose Don Chisciotte – che esistono due tipi di bellezza: quella dell’anima e quella del corpo. La bellezza dell’anima si manifesta nell’intelletto, nell’onestà, nella buona condotta, nella generosità e nell’educazione. Tutte queste qualità possono appartenere anche a un uomo brutto… e quando ci si concentra su questa bellezza, anziché su quella fisica, l’amore può nascere con forza e vantaggi.”
Capitolo LVIII
L’ingratitudine
“Tra i peggiori peccati commessi dagli uomini, alcuni dicono che il più grave sia la superbia; io invece dico che è l’ingratitudine, poiché si dice che l’inferno sia pieno di ingrati. Questo peccato ho cercato di evitarlo fin dal momento in cui ho avuto uso di ragione. Se non posso ripagare i benefici ricevuti con altri atti di generosità, li sostituisco con il desiderio di farlo, e quando questo non basta, li riconosco pubblicamente, perché chi racconta e rende noti i benefici ricevuti, li compensa in qualche modo.”
Capitolo LVIII
L’umiltà
“Sii fiero, Sancho, della tua umile origine, e non vergognarti di dire che vieni da una famiglia di contadini. Quando non ti vergognerai, nessuno ti criticherà. Prefiggiti di essere più un umile virtuoso che un superbo peccatore. Innumerevoli sono coloro che, pur essendo di umili origini, sono saliti alle più alte dignità pontificie o imperiali. E potrei portarti così tanti esempi da stancarti.”
Capitolo XLII
Queste e molte altre riflessioni dimostrano che il Don Chisciotte è un libro senza tempo. Nonostante sia stato scritto nel 1615, le sue lezioni possono essere applicate ancora oggi. Senza dubbio, un’opera che tutti dovremmo leggere almeno una volta nella vita.
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