(n. a Portici 12/6/1939 + Napoli: 09/01/2021)
Mons. Antonio Tredicini, nato a Portici il 12 giugno 1939, è deceduto a 82 anni. Seguendo la chiamata del Signore, era entrato nel seminario diocesano di Napoli.
Completata la formazione scolastica e teologica, il 28 giugno 1969, ha ricevuto l’Ordinazione presbiterale. Dopo la licenza in Teologia, si è addottorato anche in Filosofia e in Diritto Canonico.
Sacerdote, per l’intensa e accurata mole di attività svolta, è stato investito del titolo di monsignore. Successivamente, nel corso della cerimonia, tenuta il 19 gennaio 2008 al Duomo di Napoli, da sua eminenza il cardinale arcivescovo Crescenzio Sepe ha ricevuto le insegne di canonico della cattedrale partenopea.
Sempre pronto a rispondere alla chiamata, ha esercitato il suo ministero pastorale ricoprendo vari ruoli:
- vice parroco alla chiesa dell’Immacolata Concezione ai Ferrovieri in Portici, dal 1969 al 1976);
- professore di religione nelle scuole statali, dal 1969 al 1993;
- cappellano del Nosocomio Dentale in San Giorgio a Cremano, dal 1970 al 1990; vice rettore del seminario minore della diocesi di Napoli, dal 1976 al 1978;
- parroco della chiesa parrocchiale di Sant’Erasmo ai Granili in Napoli, dal 1979 al 1993;
- parroco della chiesa dell’Immacolata Concezione in Cercola, dal 1993 al 1997;
- professore supplente di storia e filosofia al Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele in Napoli e Pomigliano d’Arco, dal 1993 al 1994;
- decano del X Decanato: comprendete 17 parrocchie, site nei comuni di Marano, Calvizzano, Villaricca, Mugnano, Melito, dal 1993 al 1998;
- collaboratore parrocchiale nella chiesa della Beata Vergine di Lourdes e Santa Benedetta a Napoli–Ponticelli;
- professore di Diritto canonico all’Istituto Diocesano Iniziazione ai Ministeri, dal 2001 al 2002;
- giudice del Tribunale Ecclesiastico Diocesano di Napoli, dal 2003 al 2008;
- assistente diocesano delle Unioni Cattoliche Operaie, dal 2007 al 2009;
- responsabile per la pietà popolare, dal 2008 al 2009;
- difensore del vincolo presso il Tribunale Diocesano di Napoli;
- parroco della chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire in Ercolano;
- parroco di Santa Maria Assunta al Duomo in Napoli, dal 2008 al 2010;
- direttore dell’ufficio matrimoni della Curia arcivescovile, dal 1998 al 2010;
- padre spirituale dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione in Portici, nel 2000;
- canonico della cattedrale partenopea, dal 2007;
- assistente spirituale del Comitato Diocesano San Gennaro, nel 2009;
- cancelliere della Curia arcivescovile di Napoli, nel 2010;
- giudice esterno occasionale del Tribunale Ecclesiastico Regionale Campano, nel 2010;
- giudice interno del Tribunale Diocesano, nel 2010;
- rettore della chiesa di Santa Maria della Potenza in Portici, dal 2013.
Afflitto da un grave male, nel 2019, minato nel fisico, ha dovuto allontanarsi dalla cura dei fedeli affidatigli.
E’ significativa l’evidenziazione di tutti gli incarichi ricevuti, perché don Antonio si è sempre distinto in generosità pastorale, disponibilità, dinamicità e competenza e professionalità nello svolgere i vari incarichi.
Soprattutto era molto stimato e ben voluto, non solo dalle persone con le quali aveva a che fare nello svolgere i suoi vari servizi sacerdotali, ma anche dagli altri presbiteri della Diocesi perché sapeva manifestare verso tutti discrezione, affabilità, rispetto, stima, spirito collaborativo.
Veramente tante persone che sono state a contatto con lui per il suo ministero sacerdotale, hanno pianto la sua dipartita, perché molto grati: era considerato come un vero, affidabile e fecondo padre spirituale. Ho trovato molto significativo, informando i membri dell’IGS, soprattutto della Campania, che più di uno mi abbia risposto: pregherò per lui con fede viva, perché è stato per me un vero amico e padre.
E’ anche molto significativo sottolineare che don Antonio dal 1981 aveva professato i Consigli Evangelici nell’Istituto Gesu’ Sacerdote, fondato dal Beato don Alberione, fondatore anche di tutte le Congregazioni e gli Istituti della Famiglia Paolina.
Negli ultimi anni partecipava raramente agli Incontri dei membri IGS, anche a motivo dei numerosi incarichi che lo impegnava in orari stringenti e poi per motivi di salute. Ma come responsabile dell’IGS devo testimoniare che sapeva manifestare, nei vari colloqui avuti nel suo ufficio e in un Ritiro a Pompei e per telefono, un vivo senso di appartenenza all’Istituto.
Sentiva molta riconoscenza per il grande dono ricevuto professando i Consigli Evangelici nell’IGS, per la solida spiritualità paolina che lo aiutava a ravvivare e custodire la comunione con Cristo (Parola ed Eucarestia), la devozione a Maria, Regina degli Apostoli e soprattutto la ricerca di autorevolezza e professionalità nello svolgere i vari compiti che gli venivano affidati.