DON ANTONIO PORCU
(N. a Quartucciu-CA 19/03/1928) + a Cagliari 29/02/2020)
Don Antonio Porcu aveva 92 anni: era nato a Quartucciu nel 1928. E’ stato consacrato sacerdote nel 1950 ed è stato parroco in diverse parrocchie, tra le altre quella del difficile quartiere di Is Mirrionis tra gli anni ’70 e ’80 , a Sant’Eusebio, dove conquistava i ragazzi con la simpatia e la dolcezza.
Il primo incarico di vicario parrocchiale fu a Quartu dal 1950 al 1959. Dopo le esperienze come parroco a Segariu, Mandas e Cagliari, tornò a Quartu dove rimase dal 1984 al 2010.
Molto amato e stimato da tante persone: sui social sono tantissimi i messaggi di cordoglio per la scomparsa di un uomo di chiesa che ha accompagnato con dolcezza e comprensione nel cammino cristiano tante generazioni.
Le varie comunità parrocchiali esprimono cordoglio ai familiari e a quanti gli sono stati vicino”, scrivendo sulle pagine social delle Parrocchie. Tantissimi i messaggi di cordoglio “Grazie per tutto quello che hai fatto per noi”, e ancora “Un uomo con un carattere forte, schietto e sincero, con i valori quelli veri di una volta. Un Parroco attento, scrupoloso, sempre rivolto verso gli altri, hai fatto tanto del bene e ti ricorderò sempre con affetto”.
Veramente i saluti sui social si moltiplicano e non solo da Quartu, dove Don Antonio Porcu è stato parroco a lungo, ma anche da Segariu Mandas e Cagliari dove generazioni di sardi hanno imparato da lui un modo semplice di essere cristiani. Quartu Sant’Elena, dove don Antonio ha svolto il ministero pastorale più a lungo, perde uno dei suoi sacerdoti più amati, perché seppe guidare la parrocchia con amore per tantissimi anni.
A lui si devono la nascita e lo sviluppo delle comunità di base, l’avvio e la crescita della radio parrocchiale, così cara a don Antonio, la valorizzazione del ruolo dei laici e il proficuo rapporto con i numerosi vicari parrocchiali che nel tempo si sono susseguiti.
Scrivono i colleghi di Radio Sant’Elena. «Caro don Antonio, ti dobbiamo tanto. Radio Sant’Elena è frutto del tuo desiderio di unire, comunicare e creare un ponte tra le persone e la Chiesa. Quando tutte le emittenti comunitarie chiudevano hai lottato per tenere in piedi questa piccola radio fondata nel 1990. Eri sempre una marcia avanti rispetto a tutto il resto. Da sempre hai voluto credere nei giovani!»
«Ci hai dato la possibilità di mettere mano su uno strumento potentissimo e per questo vogliamo ringraziarti. Nel 2004 ti sei rivolto ad un gruppo di ragazzi, gli hai affidato questo strumento e hai creduto nella loro capacità di farlo crescere. Hai chiamato i giovani e i giovani ti hanno risposto».
Don Antonio era anche uno storico e uno scrittore di saggi con contenuti molto stimolanti e, possiamo dire, anche molto provocanti, ma costruttivi e positivi. Nel luglio scorso aveva presentato la sua ultima fatica il libro “La Chiesa è mia madre e io la amo”, una rivisitazione del cammino della Chiesa del XX secolo e del principio del XXI. Un corposo volume, di quasi cinquecento pagine, è il racconto dell’evolversi della comunità cristiana a partire da quando l’autore del volume ha iniziato a prendere coscienza del mondo che lo circondava.
Dal 1977 aveva professato i Consigli Evangelici nell’Istituto Gesù Sacerdote, fondato dal Beato Don Giacomo Alberione. Aveva un vivissimo senso di appartenenza all’IGS e, per quanto poteva, non faceva mancare la sua presenza ai vari incontri programmati dall’Istituto. I presbiteri IGS, le Ancille, alcuni membri dell’ISF ricordano senz’altro la stimolante e commovente l’Omelia che ci ha rivolto il 23 gennaio di quest’anno a Santa Giusta, nella giornata di Ritiro, presiedendo l’Eucarestia, dove abbiamo cominciato a ricordare e festeggiare il suo 70° anniversario di ordinazione sacerdotale, ringraziandone il Signore.
Per quanto poteva, nonostante la sua età e salute partecipava agli Incontri perché era molto grato al Signore per il grande dono ricevuto dal Signore di aver professato i Consigli Evangelici nell’IGS con la spiritualità di san Paolo che lo ha sempre aiutato e sostenuto nel tenere vivo un dinamico e fervente zelo apostolico, valorizzando tutti i mezzi più celeri ed efficaci per evangelizzare (radio parrocchiale, libri…).