Quando si parla della scoperta dell’America tutti ricordano le tre caravelle. Ma non tutti sanno che esse in realtà erano due: la Pinta e la Niña. La Santa Maria era una «nau», l’antenata della «caracca». Era una grande nave rinascimentale usata per il commercio, armata, che Colombo chiamava «la Capitana», come riportano gli appunti di Fra Bartolomé de las Casas. Era un veliero diverso per stazza e per forma, molto più grande delle altre due.
Sui nomi delle tre imbarcazioni tante sono le leggende. C’è quella più profana e goliardica secondo la quale sarebbero stati decisi a suon di bevute dai marinai in una taverna prima di partire per il viaggio, ispirati da ragazze di facili costumi che servivano da bere.
Il nome reale della Niña era Santa Clara. Niña significa bambina e di fatto aveva una stazza ridotta. Più probabilmente si trattava di un riferimento scherzoso al nome del proprietario, Juan Niño.
Il nome de La Pinta, non ha niente a che fare con birra. In spagnolo la parola significa «Dipinta». Forse la caravella aveva un colore particolare.
La «Capitana» portava il nome di «La Gallega», termine che intendeva sia l’origine Galiziana, sia l’allusione al nome delle prostitute spagnole dell’epoca. Il cattolicissimo Colombo non poteva permettere che la nave ammiraglia di una così nobile spedizione avesse un nome così scabroso, e fu lui a ribattezzarla «Santa Maria dell’Immacolata Concezione», passata poi alla storia come la «Santa Maria».
San Giovanni Paolo II nel 500° anniversario della scoperta dell’America a Santo Domingo disse: «L’arrivo del Vangelo di Cristo nelle Americhe porta il sigillo della Vergine Maria. Il suo nome e la sua immagine campeggiavano sulla caravella di Cristoforo Colombo, la “Santa Maria”, che cinque secoli fa approdò nel Nuovo Mondo. Essa fu “stella del mare” nella rischiosa e provvidenziale traversata dell’Oceano che aprì insospettati orizzonti all’umanità. L’equipaggio delle tre caravelle, al sorgere del giorno della scoperta, la invocò con il canto del Salve Regina».
Papa Francesco in una delle sue prime interviste (19 agosto 2013) chiarisce bene: «È come con Maria: se si vuol sapere chi è, si chiede ai teologi; se si vuol sapere come la si ama, bisogna chiederlo al popolo. A sua volta, Maria amò Gesù con cuore di popolo, come leggiamo nel Magnificat. Non bisogna dunque neanche pensare che la comprensione del “sentire con la Chiesa” sia legata solamente al sentire con la sua parte gerarchica».
Il popolo di Dio cammina nella storia. Nella scoperta dell’America, nonostante tutti gli aspetti negativi che ne sono seguiti, e che vanno ancora purificati, avvenne l’incontro di due popoli: Maria fu portata dagli europei ad incontrare un nuovo popolo, perché abbracciasse anche questi suoi figli. La pietà popolare è stata via di nuova evangelizzazione.
Papa Francesco è convinto che «il popolo è soggetto. E la Chiesa è il popolo di Dio in cammino nella storia, con gioie e dolori. Sentire cum Ecclesia dunque per me è essere in questo popolo. E l’insieme dei fedeli è infallibile nel credere e manifesta questa sua infallibilitas in credendo mediante il senso soprannaturale della fede di tutto il popolo che cammina».
Colombo non era un teologo né uomo di gerarchia ecclesiastica: era uomo di pietà popolare, che non dubitava dell’Immacolata Concezione di Maria. Il dogma sarebbe stato proclamato soltanto quasi quattro secoli dopo, ma la devozione dei cristiani era molto forte e diffusa. La pietà popolare mariana di Cristoforo Colombo emerge dai documenti dell’archivio di Siviglia e dai dati biografici, e dieci isole da lui scoperte ebbero un nome ispirato a Maria.
Ci piace immaginare sulla prua della «Santa Maria» Colombo intento a recitare la bella preghiera alla Vergine di San Bernardo di Chiaravalle:
«Tu che capisci come in questo scorrere del tempo siamo come naufraghi sbattuti tra tempeste e marosi piuttosto che gente che cammina sulla terra solida, non distogliere lo sguardo da questa Stella, se non vuoi essere travolto dalle tempeste. …Nei pericoli, nelle angustie, nelle cose dubbie, pensa a Maria, invoca Maria. Seguendo Lei, non sbagli strada, pregando Lei, non sarai disperato, pensando Lei, non cadi in errore, se Lei ti tiene, non cadrai, se Lei ti protegge, non avrai paura, se Lei ti guida, non ti stancherai, se Lei ti è propizia, giungerai alla meta».