Ma questo è un appuntamento a suo modo speciale, dato che segna contemporaneamente il capolinea della presidenza del cardinale Gualtiero Bassetti e l’avvio di un nuovo quinquennio, con l’elezione della terna di nomi dai quali poi lo stesso Francesco sceglierà il nuovo presidente della Cei (forse tra stasera e domani).
E proprio questo è stato uno degli argomenti trattati nel franco e cordiale scambio di domande e risposte. Specie dopo l’intervista di Francesco al Corriere della Sera, all’inizio di maggio. Sul fatto che il nuovo presidente debba essere un cardinale, il Papa ha detto di aver espresso solo una sua opinione e che dunque la scelta è affidata al libero discernimento dei vescovi. In generale, come hanno riferito alcuni vescovi presenti, l’incontro si è svolto in una clima di vera grande parresia «che ha permesso di uscire fuori dai luoghi comuni». «Ci siamo sentiti ascoltati dal Papa, come da un padre verso i suoi figli», è stato sottolineato. E chiamati a una sempre maggiore corresponsabilità e ad essere collaboratori del Vescovo di Roma nelle diverse realtà della Chiesa in Italia.
Sui contenuti del colloquio non vi sono stati comunque comunicati ufficiali. A metà del pomeriggio solo una nota del Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede ha informato: «Questo pomeriggio, in aula Paolo VI, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza i vescovi della Conferenza episcopale italiana in occasione dell’apertura della 76a assemblea generale, che si svolge a Roma, presso l’Hilton Rome Airport, dal 23 al 27 maggio 2022 sul tema: “In ascolto delle narrazioni del Popolo di Dio. Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?”. Lo scambio è durato circa due ore».
Secondo fonti di agenzia, tra gli argomenti trattati sono venuti in primo piano, la guerra e i complessi rapporti ecumenici, a partire da quelli con il patriarca russo ortodosso Kirill. Ma si è parlato, secondo quanto riferito dall’Ansa, anche del futuro della Chiesa, con il Pontefice che ha detto di sentirsi parte della Chiesa italiana in quanto vescovo di una diocesi, quella di Roma. Il cambiamento che il Pontefice chiede, ha riferito uno dei presenti, è assumere in effetti e non solo nelle forme uno stile conciliare.
Il Papa avrebbe parlato «con serenità», sempre secondo le stesse fonti presenti all’incontro, anche della sua malattia. Sull’evoluzione della stessa, «si vedrà», avrebbe notato, sottolineando anche che è una realtà dalla quale sta imparando molto. Alcune domande hanno riguardato anche l’evento di Firenze di fine febbraio, al quale il Papa non poté partecipare a causa dell’aggravarsi del fastidio al ginocchio, che spesso in queste ultime settimane lo costringe a ricorrere alla sedia a rotelle. Poi Francesco ha letto la lettera di un giovane sacerdote che ha accompagnato un confratello più anziano durante la Settimana Santa, fino a quando non è morto. Il Papa ha detto di essersi commosso e ha definito questa come una delle «perle del clero italiano».