Beati i preti poveri in spirito. Quelli che vivono come “porta aperta a tutta la città”, sempre pronti a generosità e gratuità. Mai chiusi nei loro interessi. Mai attaccati a quel luogo o a quelle persone. Sempre disponibili ad andare dove l’annuncio del vangelo chiama. Di essi è il regno dei cieli.
Virtù: la porta aperta. Palestra: c’è più gioia nel dare che nel ricevere.
Beati i preti che sono nel pianto. Quelli che non si arrendono per contrasti, difficoltà, insuccessi. Che non si lamentano e non recriminano: “Se stessimo in un’altra parrocchia o in un altro ufficio, allora sì”. Quelli che non hanno paura di rimanere soli. Sempre pronti a rialzarsi, a ricominciare, a ripartire. Saranno consolati.
Virtù: il santo azzardo e la benedetta “tigna”. Palestra: risalire dagli insuccessi.
Beati i preti miti. Quelli che diventano leoni, se c’è da difendere i deboli e i poveri. Quelli che porgono l’altra guancia, non per arrendersi, ma per combattere il male col bene, con l’unica arma che non raddoppia il male e distingue il peccato dal peccatore: la non violenza. Avranno in eredità la terra.
Virtù: la schiena dritta. Palestra: il se vuoi.
Beati i preti che hanno fame e sete della giustizia. Quelli che non gridano: “Cose giuste!”. Le fanno. Quelli che non pretendono la giustizia. La praticano. Quelli che stanno bene, se anche gli altri stanno bene. Quelli che non compatiscono i poveri, i deboli, i malati, gli oppressi. Li difendono. Saranno saziati.
Virtù: occhi aperti. Palestra: controllare l’armadio.
Beati i preti misericordiosi. Quelli che chiedono perdono per sé, e perciò sono sempre pronti a perdonare gli altri. Quelli che non passano oltre, ma si fermano, hanno compassione, si fanno vicini, curano le ferite, si preoccupano per una guarigione completa. Troveranno misericordia.
Virtù: in fondo al tempio. Palestra: non passare mai oltre.
Beati i preti puri di cuore. Quelli che sono soltanto sì, e il loro parlare è si quando è sì, e no quando è no. Quelli che guardano la realtà con gli occhi di Dio, perciò non confondono il male e con il bene. Quelli che sono limpidi con Dio, con se stessi, con la gente. Quelli che in loro non c’è inganno. Vedranno Dio.
Virtù: l’antiruggine. Palestra: chiacchiere stop.
Beati i preti operatori di pace. Quelli che non incendiano, ma spengono. Non attizzano, ma placano. Che dominano l’istinto a prevalere con la scelta di servire; e vincono l’odio e il rancore con il perdono e la benevolenza. Quelli che i soliti fessi: gli altri chiacchierano e loro fanno. Saranno chiamati figli di Dio.
Virtù: l’antincendio. Palestra: parlare bene di chi non c’è.
Beati i preti perseguitati per la giustizia. Quelli che sanno che Dio ha dato a ciascuno il diritto alla libertà, alla dignità, all’uso equilibrato dei beni della terra, e perciò lo reclamano per tutti e a tutti vogliono assicurarlo, anche a costo di compromettere la propria tranquillità e il proprio benessere. Quelli che trovi sempre dalla parte delle vedove e degli orfani. Di essi è il regno dei cieli.
Virtù: la legalità evangelica. Palestra: lo zeta scout.