Carissimo Yehoshua, quando si avvicina il tuo compleanno, provo tantissima gioia e qualche difficoltà.
Il piacere di darti moltissimi auguri di ogni bene per dirti tutto il mio affetto, la stima e l’ideale di ogni uomo che tu realizzi in modo unico e insuperabile. Provo anche il disagio perché come tuo amico e discepolo non sono uno specchio abbastanza fedele di te.
Questo disagio è accresciuto dal fatto che molti tra coloro che si dicono tuoi amici e discepoli, sono tutt’altro che riconoscibili e credibili.
Spesso per ricordare il tuo compleanno si affidano a luminarie, pranzetti e cenette, dolci tipici e a tanta mondanità, cose che a te non piacciono affatto.
Hanno già eretto alla punta della movida terlizzese per il tuo compleanno un albero senza radici alto dieci metri, una vera cineseria, che anziché indicare con la storica cometa dove abitavi spara fuochi d’artificio con le luminarie, ovviamente non manca la grandissima pubblicità dello sponsor.
Certo sarebbe stato meglio e più gradito a te che la somma impegnata per l’albero fosse stata devoluta per acquistare pasta, farina, latte, zucchero, abiti invernali…per i poveri.
Voglio ricordare a te che vieni dalle stelle di stare attento dove poni la tua tenda tra di noi, perché molte zone sono inquinate, aride o allagate dalla pioggia che si tramuta in fiumi che hanno per letto le strade e i campi diventano laghi che distruggono le coltivazioni e creano problemi seri agli agricoltori.
Sarebbe opportuno che ti procuri un green-pass per farti accogliere dalla nostra terra, diversamente rischieresti di fare la fine degli emigranti tra la Bielorussia e la Polonia.
Comunque, ti voglio bene da morire e ti ringrazio per la tua amicizia e le tue continue attenzioni, spesso immeritate del tuo amico,
Miguel