Il Patriarcato di Venezia ha reso noto un decreto nel quale si chiarisce quale sia la posizione della Chiesa circa il signor Alessandro Minutella e fra Celestino della Croce (Pietro Follador): il primo dimesso dallo stato clericale il 13 gennaio 2022 con decreto del Santo Padre e già precedentemente scomunicato il 18 agosto 2018 per delitto di eresia e scisma; il secondo ha ricevuto dal suo ordinario diocesano, il Vescovo di Patti (Messina) proibizione di esercitare pubblicamente il ministero fino per aver aderito alle stesse posizioni del Minutella. Per queste ragioni e per tutelare il bene spirituale dei fedeli, il Patriarca Francesco ha stabilito quanto riportato integralmente di seguito:
«Dalla stampa di oggi, 14 dicembre 2022, si apprende che il sig. Alessandro Minutella, già presbitero incardinato nell’Arcidiocesi di Palermo, già scomunicato il 18 agosto 2018 per delitto di eresia e scisma, e successivamente dimesso dallo stato clericale il 13 gennaio 2022 con decreto del Santo Padre dato ex officio et pro bono Ecclesiae, si sta recando nei pressi di Padova e intende trattenersi per circa un mese nel Veneto per incontrare i suoi seguaci, a cui ha segnalato la sua presenza tramite i canali “social”.
Egli risulta accompagnato e sostenuto da un sacerdote di nome fra Celestino della Croce (civ. Pietro Follador), attualmente incardinato nella Diocesi di Patti (Messina). Il sacerdote ha assunto pubblicamente posizioni allineate a quelle del sig. Alessandro Minutella, con grave scandalo dei fedeli, per le quali il vescovo diocesano gli ha proibito l’esercizio pubblico del ministero fino a ravvedimento.
Tutto ciò premesso, e per prevenire il grave scandalo dei fedeli:
Ricordo che il Alessandro Minutella, essendo un presbitero scomunicato e dimesso dallo stato clericale, non può celebrare sacramenti e sacramentali e perciò non deve essere a nessun titolo accolto nelle nostre chiese e realtà; l’eventuale celebrazione del sacramento della penitenza, tranne in pericolo di morte, è invalida e costituirà ulteriore materia di delitto riservato al Dicastero per la Dottrina della Fede;
Dichiaro che la proibizione a fra Celestino della Croce (civ. Pietro Follador) dell’esercizio pubblico del ministero da parte del Vescovo Diocesano vale e dev’essere rigorosamente osservata anche nel territorio del Patriarcato di Venezia, in particolare ma non esclusivamente riguardo a predicazione, catechesi e celebrazione di sacramenti e sacramentali;
Proibisco a fra Celestino della Croce (civ. Pietro Follador) di ascoltare le confessioni nel territorio del Patriarcato di Venezia, revocandogli ai sensi del can. 974 § 2 CIC la facoltà di assolvere validamente in questo territorio, qualora ancora ne godesse; l’eventuale celebrazione del sacramento della penitenza, tranne in pericolo di morte, sarà quindi invalida e costituirà materia di delitto riservato al Dicastero per la Dottrina della Fede;
Proibisco ai parroci, amministratori parrocchiali, rettori di chiese, superiori e superiore degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica, alle Scuole Grandi, Scuole, Arciconfraternite, Confraternite e altre aggregazioni di fedeli del Patriarcato di Venezia di concedere al sig. Alessandro Minutella e a fra Celestino della Croce (civ. Pietro Follador) luoghi di culto e altri spazi, sia interni che esterni;
Ricordo che è carità presbiterale, ministeriale e cristiana avvertire coloro che frequentano o intendono frequentare queste persone e i loro ambiti e attività che si tratta di comportamento pericoloso per l’integrità della loro fede, che mina la loro comunione con la Chiesa e che potrebbe giungere anche fino alla negazione della fede cristiana e cattolica, con il rischio di cadere essi stessi nei delitti di eresia e scisma, soprattutto ma non solo se si accingessero a ricevere sacramenti e sacramentali celebrati da costoro;
Raccomando che i fedeli del Patriarcato rimangano fermi nella Fede e perseveranti nella preghiera per l’unità della Fede della Chiesa nella comunione col Successore di Pietro.
Il presente decreto, oggi promulgato, venga reso pubblico tramite i mezzi di comunicazione sociale del Patriarcato di Venezia perché abbia vigore immediato.
Venezia, 14 dicembre 2022.