Che i nonni fossero ‘buoni’, l’abbiamo saputo da sempre. Che siano ‘importanti’ è una verità che acquista, di anno in anno, sempre più spessore. «Vivere con un bravo nonno può decidere di una vita», sostiene con forza lo psichiatra Fulvio Scaparro. Più decisa ancora è la psicoterapeuta Maria Rita Parsi: «I nonni hanno un ruolo cruciale per i piccoli. Sono il salvagente a cui aggrapparsi; rappresentano un punto di riferimento». E conclude: «I nonni sono i dinosauri del cuore. Anche i più severi mostrano un livello di tolleranza maggiore, soprattutto nei momenti difficili». Insomma, i nonni sono una risorsa vitale! Per quale ragione? Secondo noi per due ragioni che ci sembrano davvero granitiche. I nonni sono importanti perché salvano l’infanzia. I nonni sono importanti perché mostrano in diretta l’immagine dell’Uomo cresciuto, dell’Uomo adulto.
Nonni: i salva infanzia. Che guaio nascere piccoli
Il nostro più famoso pediatra del secolo scorso, Marcello Bernardi (1922-2001) più volte ha lanciato l’allarme: «Oggi nulla, o quasi nulla, è su misura di bambino!». Oggi i piccoli sono spremuti, costretti a passare le giornate tra studio e piscina, lezioni di nuoto e di violino, palestre e corsi di computer… Oggi i piccoli sono storditi. Storditi da messaggi superiori alle loro possibilità. Oggi i piccoli sono disincantati, senza stupore, senza punti esclamativi. Tutto appare loro scontato. Alcuni psicologi sono arrivati a dire che «oggi i bambini nascono vecchi». Oggi i bambini sono digitalizzati. Non sanno allacciarsi le scarpe, ma comandano al computer. Insomma è la morte dell’infanzia, la morte del bambino.
Ma, grazie a Dio, vi sono i nonni che permettono ai nipoti di ‘essere’ (non di ‘restare’!) bambini. Salvare l’infanzia è un contributo di straordinario valore a favore del bambino d’oggi e dell’uomo di domani! Oggi non vi è uno psicologo, un pedagogista che non esalti l’importanza fondamentale della prima e della seconda infanzia. Scardinare l’infanzia, è scardinare la vita! È un principio sul quale non si discute. Bruno Bettelheim, grande psichiatra austriaco è giunto a dire: «Datemi i primi sei anni e tenetevi tutti gli altri!». Ebbene, i primi anni della vita i piccoli, particolarmente oggi. Li trascorrono con i nonni il cui potenziale educativo non ha meno valenza di quello della madre e del padre. E così abbiamo la prova del primo punto a vantaggio dei nonni.
Nonni: immagine dell’Uomo cresciuto
sono soprattutto i nonni a mostrare l’immagine dell’Uomo adulto, vale a dire dell’uomo cresciuto. Tale, infatti, è il significato del termine ‘adulto’ (dal latino adolescere, crescere. Se l’’adolescente’ è crescente, l’adulto è ‘cresciuto’. Anche quella dell’essere immagine visiva dell’adulto che ci viene offerta in diretta dai nonni è una prova chiara e non confutabile della loro importanza nell’attuale società. Siamo arrivati a fatti come quello di Castronno (Varese). La mattina del 10 Agosto 2020, le figlie (12 e 6 anni) di una insegnante e di un artigiano, scendono nel salotto di casa e si trovano innanzi ad una scena orribile: la mamma e il papà agonizzanti, sdraiati sul divano! Avevano assunto un cocktail esagerato di stupefacenti e alcol. Sbigottite, le bambine chiamano soccorso al 118. La scena che si presenta ai soccorritori è terribile. La madre di 48 anni muore subito; il padre di 45 muore il giorno dopo all’ospedale di Varese. I figli che soccorrono i genitori drogati! Siamo all’ultima spiaggia! Non può essere che così. Quando i quarantenni non arrivano all’adultità, la catastrofe è scontata.
Uno psichiatra di valore, Vittorino Andreoli, ha avuto il coraggio di essere sincero fino in fondo: «Se oggi in questo pazzo mondo vi sono ancora frammenti di saggezza, lo si deve ai nonni!». Noi diciamo: i lavoratori trasformano il mondo. I poeti lo cantano. I nonni impediscono che vada in frantumi. «Nonni, non andatevene». Il vostro profumo indica la strada sicura a chi è nato uomo, decide di diventare umano.