Don Angelo Mazza

Figure Esemplari IGS

DON ANGELO MAZZIA

(n. 29 aprile 1914  + 18 gennaio 2015)

Nella notte di Domenica 18 gennaio 2015 è deceduto Mons. Angelo Mazzia. Le esequie celebrate nella Chiesa Madre di Roggiano Gravina da lui voluta e costruita, hanno visto una intensa partecipazione popolare.  Essendo il Vescovo Mons. Leonardo Bonanno impegnato con la Conferenza Episcopale Calabra, la liturgia è stata presieduta dal Vicario Generale che durante l’omelia ha delineato i tratti sacerdotali della sua lunga vita spesa al servizio della Chiesa.

Nato il 29 aprile1914, da genitori umili e laboriosi, ancora giovinetto entra nel Seminario Arcivescovile di Lucca, dove, negli anni 1929/1930, compie gli studi ginnasiali; completa la formazione filosofica e Teologica nel Seminario Pontificio Regionale S. Pio X di Catanzaro. Don Angelo riceve l’ordinazione sacerdotale il 22 agosto 1937. È stato membro dell’Istituto di vita secolare consacrata «Gesù Sacerdote»  e conosce personalmente Don Giacomo Alberione. Dopo aver servito la Chiesa come parroco a Cetraro e a Mottafollone, per 34 anni serve la parrocchia di San Pietro Apostolo in Roggiano Gravina.
Il nome di Mons. Angelo Mazzia evoca non solo le opere di pietra, che testimoniano la sua attività pastorale, ma soprattutto la testimonianza esemplare di un Pastore profondamente innamorato della Chiesa. Sarebbe impossibile ricordare tutte la azioni pastorali da lui intraprese per affrontare le situazioni di grande povertà sia dal punto di vista spirituale che da quello materiale. Per come nell’ascolto della Parola di Dio ci ha ricordato la Lettera agli Ebrei: Ogni sacerdote, preso fra gli uomini, viene costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. Quale uomo di preghiera, non ha mai trascurato l’impegno principale del suo ministero, quello di corrispondere in modo rigoroso e affettuoso alla sua vocazione. colta sempre come un dono di Dio da vivere servendo, nella totale obbedienza al Vescovo, la comunità a lui affidata. All’età di 75 anni presenta le sue dimissioni al Vescovo Mons. Lauro che resta disorientato da questa scelta ma, come lui spiegherà in una sua lettera, avvertiva l’esigenza di dedicare più tempo alla preghiera e alla vita spirituale.